L’eleganza sovversiva: Portrait of a Lady in mostra a Milano

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Amo il design, in particolare l’illuminazione. Quest’anno, ad aprile, Milano ha vissuto  un fermento speciale. La città pullulava di luce, di idee, di creatività. Era la settimana del Salone del Mobile e della Design Week, un periodo che amo profondamente.

Ed è proprio in quella cornice, pulsante  e piena di stimoli, che ho scelto di visitare la mostra, collocata fra gli eventi del Fuorisalone, dedicata a Portrait of a Lady.

Non potevo non farlo.

Il profumo è per me un linguaggio dell’anima, e questa fragranza in particolare è da anni una delle mie presenze invisibili preferite.

La location scelta era incantevole: un palazzo d’epoca situato in Via Foro Bonaparte 54, nel cuore di Milano. Il cortile raccolto, silenzioso, elegante, con finestre alte e imposte chiare che riflettevano la luce del primo pomeriggio milanese, accoglieva i visitatori con discrezione e fascino.

All’ingresso, una porta nera incorniciata da piante ornamentali e tende di un rosso profondo, il celebre ‘rosso Malle’ anticipava il tono immersivo dell’esperienza.

Questa particolare sfumatura è ispirata anche  alle sculture mobili di Alexander Calder, da cui Frédéric Malle ha tratto una visione cromatica decisa, teatrale, vitale.

Proprio come i suoi profumi, questo colore si muove nello spazio percettivo con leggerezza e intensità, creando un’esperienza che sfugge alle regole e invita a un coinvolgimento sensoriale completo.

Una tonalità capace di evocare, al tempo stesso, intimità e passione, mistero e forza: come un sipario teatrale che invita a entrare in un mondo altro, sensuale e immaginifico.

Uno spazio che sembrava sospeso tra giardino zen e salotto letterario. In questa cornice si riflette un’affinità profonda tra l’arte cinetica e quella olfattiva: entrambe invitano a una percezione mobile, sensibile, mai fissa.

Così come le sculture di Calder si muovono leggere nello spazio, anche i profumi della maison Malle si fanno esperienze dinamiche e mutevoli, capaci di toccare corde interiori sempre nuove.

Non si trattava semplicemente di una mostra, ma di un rito olfattivo e visivo  per celebrare i quindici anni di Portrait of a Lady, lanciato nel 2010, una fragranza che ha lasciato un’impronta forte e indelebile nella profumeria contemporanea.

Ad accogliere il visitatore, un ambiente immersivo: luci cremisi, fotografie in chiaroscuro e un messaggio che riecheggia nell’aria come una promessa estetica: “Un profumo che sfiora il sublime, tra eleganza profonda e magnetismo.”

In effetti, Portrait of a Lady è tutto questo. Non solo un’essenza, ma una dichiarazione. Rappresenta una femminilità intensa e consapevole, capace di conciliare opposti: rigore e sensualità, misura e potenza, delicatezza e intensità.

Frederic Malle

Per festeggiare questo anniversario, Frédéric Malle ha trasformato il profumo in un atto culturale.

Il fotografo David Sims ha ritratto diverse figure femminili contemporanee, tracciando un itinerario visivo che esplora l’identità in tutte le sue sfumature.

Tra queste, la ballerina Virna Toppi, prima figura del Teatro alla Scala, ha associato il profumo a un arabesque: equilibrio, controllo e slancio. Un gesto che si radica nel corpo e lo trascende.

A impreziosire la mostra, un omaggio ironico e delicato a Helmut Newton, raffigurato in un gioco di ruoli che dissolve le convenzioni: un piccolo gesto teatrale che racconta come Portrait of a Lady possa essere indossato e sentito da chiunque si identifichi con la sua essenza.

Il cuore pulsante di tutto ciò è la figura di Dominique Ropion  (Parigi, 1955),  maestro profumiere. Ropion lavora come un architetto invisibile: la sua arte consiste nel dare forma all’aria, rendendola struttura.

Ricordo ancora con nitidezza il mio primo incontro con una sua creazione: si trattava di Ysatis di Givenchy. Ero poco più di una bambina e quel profumo, ricco e misterioso, rappresentò per me un vero imprinting olfattivo.  Non so se sia stato il caso, ma nel corso degli anni, molte delle fragranze che ho scelto — e che mi hanno scelta — portano la sua firma.

Nel 2010, quando uscì Portrait of a Lady, avevo già da tempo sviluppato un’attenzione spontanea per il suo modo di comporre. A mio avviso, quella fragranza, così audace e scolpita, segna per lui un momento di piena maturità creativa: un punto d’incontro tra tutto ciò che ha saputo saputo costruire nei decenni precedenti e una nuova ambizione estetica.

La percepisco come la sintesi perfetta di una voce ormai inconfondibile. Riconosco, nel suo stile, un’armonia familiare, come se il mio naso e il suo linguaggio condividessero un’intesa segreta.

Le sue creazioni sono costruzioni perfettamente bilanciate, dove ingredienti intensi convivono con accordi misurati, creando un equilibrio dinamico e armonioso.

(A proposito di ingredienti: è stato proprio Frédéric Malle, invece, a imprimere una svolta decisiva al mercato della profumeria, promuovendo un ritorno alla purezza e alla qualità assoluta delle materie prime: come la tuberosa indiana, luminosa e voluttuosa, un’arancia amara lavorata senza artifici, o il pepe di Timut, piccante e aromatico, utilizzato con modernità e raffinatezza).

Dominique Ropion sostiene che la grande profumeria è come la buona architettura: si regge da sola, in perfetto equilibrio. E in questo caso, quell’equilibrio parla di una donna che sa chi è, che si racconta con audacia e grazia.

Il suo approccio, fatto di rigore strutturale e sensualità calibrata, a me ricorda  l’opera di Gianfranco Ferré, l’architetto della moda.

Entrambi concepiscono la loro arte come un gesto compositivo preciso, in cui nulla è lasciato al caso. Se Ferré costruiva silhouette come edifici vibranti di stile e materia, Ropion modella l’invisibile, creando strutture olfattive cesellate  che emozionano, commuovono, risvegliano.

Due linguaggi diversi, ma un medesimo intento: dare forma all’emozione attraverso la bellezza.

Frédéric Malle, da parte sua, ha rivoluzionato il modo di concepire il mestiere del profumiere. Lo ha liberato dalle logiche del mercato, offrendogli il ruolo di autore. Come un editore che pubblica libri, ha reso possibile un catalogo di voci autentiche e personali, restituendo ai creatori di fragranze individualità e personalità. Le loro.  Li ha resi visibili e presenti, interlocutori  con se stessi e con chi idealmente indossa le loro fragranze. Assolutamente liberi di esprimersi.

Questa mostra non ha celebrato solo un anniversario, ma una visione.

Portrait of a Lady è un inno alla complessità della donna contemporanea, che non rinuncia alla forza per essere elegante, e non rinuncia all’eleganza per essere forte. Un profumo da abitare, da portare con fierezza. Come un gesto danzato. Come una parola detta al momento giusto. Come un ritratto che non si dimentica.

— Mariateresa

Questo articolo è stato scritto in compagnia delle note intime e sensuali di “Lose Control” di Teddy Swims — che io adoro — colonna sonora perfetta per lasciarsi attraversare dal profumo dei ricordi e dalla sensualità stessa di questa fragranza. In fondo, Portrait of a Lady è anche questo: un invito a perdere il controllo, a cedere con consapevolezza alla forza evocativa di una femminilità che non chiede il permesso.

Nota personale:
Sebbene Portrait of a Lady sia una fragranza che amo profondamente, che considero un capolavoro e che ha ispirato riflessioni intime e professionali, non la indosso. Non riuscirei a farlo. Essa appartiene, nell’immaginario del mio vissuto, a una donna a me profondamente cara, una figura di riferimento affettuosa che mi accompagna con discrezione e calore.

Ella lo indossa con quella naturalezza che poche donne hanno, fin dal giorno in cui la fragranza è apparsa per la prima volta. Ogni volta che ne avverto la scia, sento il conforto della sua presenza, della sua saggezza silenziosa, della sua vicinanza affettuosa. È una donna di rara eleganza interiore che si riflette inevitabilmente in quella esteriore. Autentica e inconfondibile.


Alcune delle creazioni più celebri di Dominique Ropion:

  • Ysatis (1984) – Givenchy
  • Amarige (1991) – Givenchy
  • Une Fleur de Cassie (2000) – Frédéric Malle
  • Vétiver Extraordinaire (2002) – Frédéric Malle
  • Pure Poison (2004) – Dior
  • Alien (2005) – Mugler
  • Carnal Flower (2005) – Frédéric Malle
  • Geranium pour Monsieur (2009) – Frédéric Malle
  • Portrait of a Lady (2010) – Frédéric Malle
  • La Vie Est Belle (2012) – Lancôme (con Anne Flipo e Olivier Polge)
  • The Night (2014) – Frédéric Malle
  • Want (2015) – Dsquared²
  • Cologne Indélébile (2015) – Frédéric Malle
  • Promise (2017) – Frédéric Malle
  • L’Interdit (2018) – Givenchy
  • I Want Choo (2020) – Jimmy Choo
  • Phantom (2021) – Paco Rabanne
  • Synthetic Jungle (2021) – Frédéric Malle
  • Uncut Gem (2022) – Frédéric Malle
  • Hope (2024) – Frédéric Malle
  • Innocent Tuberose (2024) – Aphorismes by Dominique Ropion
  • Bergamot & Oud (2024) – Dominique Ropion
  • Gold Flower (2024) – Dominique Ropion

Nota: la selezione è in ordine cronologico e riflette le tappe più significative della carriera di Dominique Ropion nel mondo della profumeria.

Elenco aggiornato a giugno 2025. Fonti: documentazione ufficiale Frédéric Malle, release stampa e pubblicazioni specializzate.