Rêverie

« La “rêverie” è un processo in cui si creano metafore che conferiscono forma all’esperienza che l’analista fa delle dimensioni inconsce della relazione analitica. »

T.H.Ogden,2001

« C’est près de l’eau que j’ai le mieux compris que la rêverie est un univers en émanation, un souffle odorant qui sort des choses par l’intermédiaire d’un rêveur. »

Gaston Bachelard, 1942

Ho una certa frequentazione con la rêverie e, a questo punto, direi anche una certa affezione. Ci sono differenti significati e livelli di lettura di questa parola. Letteralmente il termine francese significa “sognare ad occhi aperti” e questo è un moto piuttosto naturale dell’essere umano. E’ quel sogno che ci permette qualche volta di evadere dalla quotidianità ma anche di riflettere, di focalizzare su obiettivi per noi importanti, a cui aspiriamo.

C’è un’accezione più tecnica in psicologia che riguarda la particolare relazione fra madre e bambino e quella fra psicoterapeuta e paziente. Saper utilizzare la rêverie da parte di un terapeuta è tanto essenziale quanto complesso. Per questo quando si inizia ad esercitare questa professione la reverie incute sempre un certo timore. In questa sezione però, userò la rêverie soprattutto nell’accezione di un lasciar andare il pensiero (il mio e spero anche il vostro, leggendo) che potrà mobilitarsi verso testi, opere d’arte, artisti e intellettuali che in qualche modo mi fanno sognare, riflettere e che talvolta, direttamente o indirettamente, richiamano la mia attenzione sulla mia magnifica ossessione: il profumo e tutto ciò che lo riguarda.

Blog

Apri le porte a un nuovo senso

L’olfatto è un senso prezioso, scopriamolo insieme.